5 tipi di pinne nei pesci

Oltre ai diversi tipi che possono presentare, il numero di pinne può variare a seconda della specie, del sesso o del comportamento dell'esemplare in questione.
5 tipi di pinne nei pesci

Ultimo aggiornamento: 05 luglio, 2018

Per potersi muovere e stare in equilibrio nell’acqua, le pinne nei pesci sono davvero essenziali. Non tutte ovviamente sono uguali, molto dipende dalla specie e dalle sue abitudini particolari. Vi diamo notizie sui diversi tipi di pinne in questi animali acquatici.

Come sono le pinne nei pesci?

A seconda del loro stile di vita, del gruppo a cui appartengono o della forma del corpo, un pesce può avere diversi tipi di pinne. Tutte quante si sostengono tramite cartilagini od ossa e possono essere dure o morbide e persino ramificate.

Non tutti i pesci dispongono della stessa quantità di pinne. Ciò infatti dipende dalla loro evoluzione, dalla loro dimensione e dai movimenti. In alcune specie sono utili persino per differenziare il sesso. Ce ne sono di pari e di dispari, a seconda che compaiano una o due volte.

1. Pari

Significa sostanzialmente che si sono sviluppate su entrambi i lati del corpo e sono uguali tra loro. In questo gruppo spiccano le pinne pettorali e quelle pelviche o ventrali. Queste ultime possono essere posizionate nell’addome, nella giugulare, nel torace o a metà del corpo.

Nel caso delle pinne pettorali, queste non sono presenti in tutti i pesci e servono come organi sensoriali. Si trovano vicino all’opercolo e, in alcune specie, si sono sviluppate per essere utilizzate come ‘zampe’ che gli permettono di camminare sul fondale marino.

Le pinne pettorali vengono utilizzate come remi nel caso di specie ossee con poco peso nell’acqua, come ‘idroplani’ per evitare l’affondamento nelle specie di grandi dimensioni o per mantenersi vicini alla superficie e poter alimentarsi.

Infine, le pinne pelviche sono quelle che hanno il compito di dare stabilità nel nuoto ed evitare l’oscillazione verso l’alto e verso il basso. Supportano le oscillazioni dell’acqua. In alcuni casi hanno la capacità di aderire a certi oggetti come rocce o coralli grazie ad un disco che funziona come una ventosa molto potente.

Le pinne dei pesci

2. Dorsali

Si tratta di pinne di pesci di tipo dispari, sebbene possano essere costituite da due parti –indipendenti o attaccate l’una all’altra– e hanno il compito di spingere l’animale in avanti o indietro, esattamente come avviene per le pinne anali.

3. Caudali

Altre pinne di tipo dispari che possono avere diverse forme. Ci sono sostanzialmente quattro tipi di caudali: simmetriche (omocerca), asimmetriche (eterocerca), dificerca e gefirocerca. Inoltre, quella omocerca può essere dentata, rotonda e biforcata.

Potremmo dire che la pinna caudale è la più ‘conosciuta’ nei pesci. Questo perché è la più visibile e persino quella che ha una maggiore mobilità e che permette agli animali di trasportarsi o spingersi in propulsione. È come se si trattasse del timone di un’imbarcazione. Ad esempio, negli squali si muove verso i lati.

4. Anali

Come indica lo stesso nome, si trova vicino all’ano, nella zona ventrale dell’animale. Sono escrescenze della pelle e in alcuni casi si tratta di squame che sono state modificate attraverso l’evoluzione. Nei pesci cartilaginosi la pinna è supportata da filamenti di cartilagine: proprio da qui viene il suo nome.

Pesce colorato

5. Adiposa

Infine il tipo di pinna adiposa è poco comune nei pesci, ma vale comunque la pena evidenziarla. La sua consistenza è carnosa, di dimensioni variabili e si trova tra le pinne caudali e quelle dorsali. È presente, tra gli altri, nei pesci teleostei, salmoniformi (salmoni), siluriformi (pesce gatto) e caraciformi (piranha).


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