Cammello della Battriana: un animale dalla resistenza straordinaria

Contrariamente alla credenza popolare, le gobbe del cammello di Battriana non immagazzinano acqua, ma sono un serbatoio di grasso.
Cammello della Battriana: un animale dalla resistenza straordinaria
Paloma de los Milagros

Scritto e verificato la biologa Paloma de los Milagros.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il cammello della Battriana, scientificamente noto come Camelus bactrianus, è originario dell’Asia e si caratterizza per la sua resistenza ai climi estremi. Infatti, può sopravvivere per lunghi periodi senza bere o mangiare.

Battria, detto anche Battriana o Bactriana, era il nome in greco antico di un territorio situato tra le catene montuose dell’Hindu Kush e il fiume Amu Daria, situato nell’odierno Afghanistan. Si ritiene che questo cammello provenga da lì, dove venne addomesticato più di 2500 anni fa.

La morfologia di questo animale è caratterizzata dalla presenza di due prominenti gobbe dorsali, che insieme al suo fitto mantello e alla robusta costituzione gli conferiscono la capacità di tollerare le temperature più estreme. Scopriamo insieme habitat e dieta del cammello di Battriana.

Di cosa si nutre il cammello di Battriana?

Questa specie ha una dieta erbivora che include una grande varietà di arbusti e vegetazione. Tuttavia, quando le condizioni meteorologiche sono drastiche e le risorse sono scarse, può mangiare carne, ossa e, in generale, tutti i tipi di materia organica che gli forniscano le sostanze nutritive di cui ha bisogno.

Questa capacità di adattamento è fondamentale per la sua sopravvivenza in ambienti aspri e inospitali come il deserto.

Cammello che mangia.

Come gli altri cammelli, il cammello di Battriana è un ruminante. Ciò significa che, una volta ingerito il cibo, questo passa nello stomaco, per poi essere rigurgitato e nuovamente masticato per completare così il processo di digestione. La maggior parte del grasso si accumula nelle sue due gobbe, che fungono da serbatoio di energia nei momenti di bisogno.

Per quanto riguarda l’idratazione, il cammello di Battriana può bere circa 200 litri di acqua in un giorno. In questo modo riesce a compensare i periodi delle stagioni secche, in cui può stare fino a 10 giorni senza ingerire alcun liquido.

A seconda del territorio in cui si trova, diventa preda di animali autoctoni come il puma e il coyote, ai quali trasmette delle malattie perché è portatore di numerosi parassiti.

Habitat e addomesticamento

Il cammello di Battriana è endemico delle steppe aride dell’ex Unione Sovietica, della Mongolia e della Cina nord-orientale. Attualmente le popolazioni di questi luoghi si sono ridotte a piccoli nuclei, anche se è ancora possibile trovarlo nel deserto del Gobi o in altri ambienti estremi dell’Asia, dove le temperature diurne in estate possono superare i 50 gradi Celsius.

Cammello seduto.

Progressivamente è stata introdotta come specie esotica nel nord del Messico a scopo di sfruttamento, grazie alla facilità di addomesticamento e alla grande capacità di adattarsi a vari ambienti.

Nonostante questa dispersione grazie all’intervento dell’uomo, l’importanza di questo mammifero continua ad essere limitata all’attività zootecnica nel continente asiatico, soprattutto in Mongolia e Iran. In questi paesi, oltre ad essere un animale da soma, è apprezzato per la sua carne, il latte e la pelle.

Stato di conservazione del cammello di Battriana

Attualmente, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha aggiunto il cammello di Battriana nella lista rossa delle specie minacciate.

Purtroppo lo stato di conservazione della specie a livello globale rientra nella categoria di pericolo critico. Tanto che, a metà del secolo scorso, fu considerato estinto allo stato brado. Gli esperti si sono ricreduti solo nel 1957, dopo il fortunato avvistamento di una piccola mandria nel deserto del Gobi.

Oggi si stima che il numero di esemplari in Asia non superi i 1000 e la principale minaccia è la distruzione dell’habitat a causa dell’azione antropica. È davvero triste constatare che questo mammifero capace di resistere alle situazioni più avverse non riesca poi a sopravvivere agli effetti negativi dell’azione umana.


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