Cani randagi, una triste realtà senza fine

L’abbandono di animali è una pratica purtroppo comune in tutti i paesi del mondo. I motivi sono un’eccessiva frettolosità nel decidere di adottare un animale, la crisi economica che ne rende difficile il mantenimento, la crudeltà di alcuni allevatori e l’età avanzata raggiunta dall’animale, con le malattie che essa comporta
Cani randagi, una triste realtà senza fine

Ultimo aggiornamento: 06 maggio, 2018

Anche se il mondo negli ultimi anni ha registrato diverse migliorie e cambiamenti positivi, poco si è fatto per eliminare il problema dei cani randagi. Sebbene esistano molte organizzazioni e perfino singoli individui generosi, che lottano contro questo fenomeno, la triste realtà resta molto negativa.

Sono molte le cause scatenanti dell’abbandono di animali, e per una o per l’altra, ogni anno il numero di cani randagi aumenta. Una pratica crudele che non sarebbe, in realtà, tanto difficile da estirpare. Ma per farlo è necessaria un po’ di sensibilità e alcuni compromessi da parte di tutti.

Perché sono sempre di più i cani abbandonati?

A seconda del paese, la percentuale di cani randagi è più o meno alta. Le cause scatenanti, invece, sembrano essere sempre le stesse. I fattori in comune che spingono verso un numero di abbandoni sempre maggiore, sono le seguenti:

Adozione d’impulso

Ci sono molte famiglie che semplicemente cedono ai “capricci” dei loro figli, o ai loro stessi, accettando di tenere in casa un animale. Sono convinte che i cuccioli siano di una dolcezza infinita e che diano allegria alla casa. Tutto vero, ma ci si dimentica di una cosa fondamentale: si tratta sempre di esseri viventi che hanno bisogno di attenzioni.

bambina con cagnolino

E in quanto tale, un cane porta una serie di responsabilità che bisogna essere disposti ad assumersi. Bisogna saper rispondere a diverse necessità, come portarlo a spasso tre volte al giorno o dal veterinario quando si ammala, rinunciando talvolta al tempo da passare in vacanza.

Quando chi adotta un cane per capriccio si trova ad affrontare tutti gli inconvenienti dell’avere un cucciolo, tende ad abbandonarlo. Triste, ma vero.

Problemi economici

È comune, nei paesi in via di sviluppo, trovare uno o più cani per casa, solitamente di grandi dimensioni. Curioso, soprattutto in case dove si fatica a mantenere anche solo sé stessi e gli altri membri della famiglia. Come mantenere i cani?

Si tratta di un problema che compare col tempo, quando si smette di dare la giusta importanza al cane, o quando le entrate economiche cominciano a scarseggiare (cosa che ultimamente accade sempre più spesso). Si smette quindi di mantenere gli animali lasciandoli vagare per le strade in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti.

Sovraffollamento negli allevamenti

L’avidità dell’uomo è un altro dei motivi per cui sono sempre di più i cani abbandonati al loro destino. Quelli che si dedicano all’allevamento di cani, obbligano le femmine a partorire cuccioli di continuo. Alcuni di questi, se non rientrano esattamente nei criteri degli allevatori, vengono classificati come “non adatti alla vendita”.

cuccioli di cani randagi mangiano crocchette

I più clementi li abbandonano. I più crudeli, li uccidono. Ebbene sì, sono tantissimi i cani randagi costretti a vagabondare perché non ritenuti sufficientemente belli per il gusto dei consumatori.

Anzianità

Dopo aver passato una vita intera con un cane, ci si accorge che sta invecchiando, che si ammala e che richiede cure particolare che portano via tempo e, spesso, soldi. Non tutti sono disposti a farsi carico di questi “problemi”. Triste? Molto, anche se molti definirebbero questo atteggiamento come egoistico.

Molti cani randagi, a prescindere dal paese, sono anziani e malati. Molti di loro muoiono sulla strada senza ricevere i trattamenti di cui avrebbero bisogno e senza poter morire in maniera dignitosa, come meriterebbero. Vi hanno dato la loro vita, è questo il modo di ringraziarli?

Si può quindi risolvere il problema dei cani randagi? Dopo aver esaminato le cause, la risposta è sì. Il problema è radicato nei cattivi sentimenti di molti, nell’avidità dell’uomo e in coloro che non riescono a vedere gli animali come esseri viventi. Un problema che sembra sfuggire al nostro controllo e che sembra intenzionato a non risolversi.


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