Come si alleva un cavallo purosangue?

Proprio come accade nel caso di altri animali, esiste una grande varietà di razze di cavallo; l'allevamento di questi meravigliosi animali possiede le proprie regole, ma... Come si alleva un cavallo purosangue?
Come si alleva un cavallo purosangue?
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Anche se tutti i cavalli da corsa sono considerati “di sangue puro”, un cavallo purosangue si distingue per le sue qualità fisiche e il suo rendimento. L’allevamento di questa razza equina richiede una notevole dedizione e importanti investimenti economici.

Caratteristiche e qualità del cavallo purosangue

Il cavallo purosangue è una razza equina di origine inglese, creata a metà del XVIII secolo. I suoi antenati erano il risultato di incroci tra quattro giumente britanniche e alcuni maschi da monta arabi e berberi precedentemente selezionati.

Ciononostante, il cavallo purosangue come lo conosciamo oggi è il discendente di tre maschi importati i cui nomi erano: Darley Arabian, Goldophin Barb e Byverly Turk.

La creazione di queste razze aveva lo scopo di ottenere cavalli da impiegare in gare di distanza. Successivamente vennero allenate per svolgere attività di salto ed equitazione, nelle quali continuarono a distinguersi in modo magistrale.

Fantino a cavallo.

Il cavallo purosangue è di costituzione media e misura solitamente tra 1,58 e 1,65 metri. Il suo corpo è atletico ed equilibrato, dalle linee armoniose e dalla muscolatura ben sviluppata. I tratti possono variare in base alla razza del purosangue, ma si distinguono le orecchie piccole e gli occhi particolarmente espressivi.

Non si tratta di un cavallo dalle caratteristiche esplosive, ma di un animale agile, resistente, ostinato, dal temperamento equilibrato e vivace. Si tratta di un equino peculiare, che va trattato in quanto tale.

Com’è l’allevamento di un cavallo purosangue?

I cavalli purosangue sono particolarmente apprezzati per la loro nobiltà, per la resistenza e l’eccellente personalità. Sia l’acquisizione che l’allevamento di un cavallo purosangue comportano un’importante solvibilità economica, oltre a una significativa disponibilità di spazio e tempo da investire nel suo mantenimento e allenamento.

In merito all’allenamento, anche l’attività fisica e la stimolazione mentale di questi cavalli richiedono costanza e determinate conoscenze da parte di chi se ne prende cura e di chi li cavalca.

Inoltre, per quanto riguarda le cure basilari di cui tutti i cavalli hanno bisogno, ogni razza possiede le proprie peculiarità e necessità specifiche. Logicamente, i cavalli purosangue non fanno eccezione.

Nelle righe che seguono descriveremo in poche parole la giornata tipica di un cavallo purosangue ad alto rendimento. Come vedremo, è necessario un importante lavoro di équipe per riuscire a mantenere i tanto desiderati “cavalli di élite“.

La routine quotidiana nell’allevamento dei cavalli purosangue

Solitamente, i cavalli purosangue e il loro team di assistenza iniziano la loro giornata molto presto. Poche ore dopo l’alba, le persone incaricate di prestare le cure basilari agli equini si recano nlle stalle o ai box per prepararli per una nuova routine di allenamento.

Dopo aver fatto uscire l’animale dal suo box, eseguono la loro routine di toeletta quotidiana, che comprende necessariamente una buona strigliata e il controllo delle zampe. Poi si posiziona la sella e si prepara il cavallo per l’arrivo del fantino.

Allevare un cavallo purosangue.
Fonte: USDA Photo by: Bill Tarpenning

Le giornate di allenamento del cavallo purosangue sono sempre programmate in precedenza da un allenatore professionale. Naturalmente, il fantino ha la responsabilità di controllare e orientare l’animale per l’intera durata dell’esercizio. Ciononostante, la routine di esercizi, il ritmo e l’intensità devono essere concordate con l’allenatore.

Ogni cavallo purosangue possiede la propria routine, stabilita in base all’età, alla costituzione fisica e allo stato di salute. La combinazione di trotti e salti, così come l’esecuzione di esercizi di riabilitazione, dipendono sempre dalle necessità dell’organismo di ogni singolo individuo.

La giornata, però, non si conclude dopo l’allenamento…

Alla conclusione dell’allenamento, il fantino restituisce il cavallo ai lavoratori responsabili del suo mantenimento. Dopo tanti esercizi, arriva infine il momento di ripulire e rinfrescare l’animale, operazioni che vengono generalmente eseguite rapidamente impiegando una tradizionale pompa da giardino.

Normalmente, i fantini si riuniscono con gli allenatori e gli altri membri della squadra di allenamento. Lo scopo è quello di analizzare i dettagli per migliorare gli esercizi.

Se il fantino riferisce la presenza di un qualche problema, l’allenatore, insieme agli inservienti, dovrà analizzare il cavallo per controllare l’eventuale necessità di assistenza veterinaria. Quando si verificano cadute, traumi o contusioni, generalmente viene richiesta direttamente la presenza di un veterinario.

Il ruolo chiave della medicina preventiva

Naturalmente, il veterinario svolge un ruolo fondamentale nell’allevamento di un cavallo purosangue. Oltre a trattare l’animale in caso di incidenti e guidare la riabilitazione, si occupa della medicina preventiva, per evitare che l’equino possa ammalarsi.

La medicina preventiva dei cavalli significa non solo vaccinarli e sverminarli, per quanto si tratti comunque di cure indispensabili. È altrettanto essenziale offrire una nutrizione completa ed equilibrata, che consenta all’animale di mantenersi sano e forte, in modo che possa continuare a offrire ottime prestazioni.

In questo senso, il veterinario deve ascoltare sempre gli inservienti che si prendono cura dell’animale, che si trovano costantemente a contatto del cavallo e hanno il compito di nutrirlo. Sono loro a poter riferire eventuali alterazioni dell’appetito e presenza di problemi digestivi o altri comportamenti insoliti nell’animale.


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