Conseguenze del cambiamento climatico sulla fauna

Conseguenze del cambiamento climatico sulla fauna

Ultimo aggiornamento: 14 luglio, 2018

Purtroppo, solamente da poco tempo l’uomo ha preso coscienza dei gravi danni che, per colpa di molte sue attività, stanno compromettendo la salute della Terra. Le conseguenze del cambiamento climatico sulla fauna interessano molte specie in più punti del pianeta. Con risultati, spesso, irreparabili.

Gli animali sono i primi a soffrire per colpa di elementi come l’innalzamento delle temperature, che può produrre modifiche drastiche a livello di alimentazione, riproduzione e migrazione. In questo articolo vedremo assieme quali sono le principali conseguenze del cambiamento climatico sulla fauna.

L’azione umana produce effetti devastanti sugli animali

All’interno del proprio ecosistema, ogni animale ha un ruolo, svolge una funzione, cruciale e ciclica. Ma i cambiamenti climatici hanno severamente indebolito questi equilibri. L’aumento della temperatura del pianeta ha fatto sì che le farfalle arrivino con due mesi di ritardo alla fioritura, che ci siano uccelli rimasti intrappolati in zone di alta montagna o che i salmoni non riescano più a deporre le uova.

A causa delle alte temperature che incombono sul pianeta, i fiumi, le paludi e le cascate si sono prosciugate e molte piante sono scomparse. Tutto ciò ha costretto molte specie a cambiare habitat per sopravvivere. A prima vista, molti potrebbero pensare che questo non sia un problema grave, ma cosa accadrà quando non ci saranno più zone in cui rifugiarsi?

Ogni specie animale o vegetale ha una propria funzione all’interno dell’equilibrio ambientale. La scomparsa di uno o più di questi, inevitabilmente, produrrà conseguenze irreparabili anche su tutti gli altri esseri viventi che partecipano in uno stesso ecosistema.

ghiacci che si sciolgono ai poli

Si stima che, se il cambiamento climatico continua con la stessa intensità dimostrata finora, una su sei specie potrebbe scomparire per sempre dal pianeta. Senza contare il 30% delle piante attualmente già a rischio. Potete immaginare cosa significherebbe per l’ecosistema? In pochi anni, potrebbero non esserci più né fauna né flora.

Le conseguenze del cambiamento climatico sulla fauna

Si è calcolato che circa la metà degli anfibi, dei rettili e dei mammiferi potrebbero vedere il loro habitat ridotto di più di un terzo, secondo il WWF. Ma già adesso ci sono molti esseri viventi che stanno soffrendo moltissimo per colpa dell’innalzamento delle temperature.

Animali come il leopardo delle nevi, l’orso polare artico o il pinguino di Adelia stanno rischiando di estinguersi perché le condizioni del loro ambiente, a cui sono abituati e in base al quale si sono evoluti, sono notevolmente cambiate. Ciò comporta alterazioni climatiche inadeguate per la riproduzione e la caccia, la diminuzione delle prede e la diminuzione del territorio in cui vivere.

Un altro esempio riguarda il Mar Glaciale Artico. Il considerevole aumento della temperatura dell’oceano sta spingendo le orche a penetrare in acque popolate dai beluga. In poco tempo, questi, potrebbero essere sterminati da quello che è il mammifero marino più vorace e letale.

una fabbrica getta nell'aria tonnellate di gas

Ci sono poi uccelli che hanno smesso di migrare, capre di montagna che non riescono più ad alimentarsi e persino salmoni che non trovano più le condizioni idonee per poter deporre le uova.

La soluzione al problema del clima riguarda tutti

Ciò che molte persone non comprendono è che animali e piante sono le prime vittime di un olocausto ambientale che, prima o poi, colpirà anche noi. Anzi, le conseguenze le stiamo già osservando in prima persona, con siccità inattese, violente piogge estive, problemi per l’eccessiva presenza di zanzare, parassiti e zecche che, ovviamente, sfruttano l’innalzamento delle temperature. Basta osservare l’incredibile diffusione di meduse nel Mediterraneo, per capire che è finito il tempo dei grandi proclami. Occorre agire, e siamo già in ritardo.

Ma le conseguenze non saranno solo visibili dall’esterno: riguarderanno ogni ambito della nostra vita. Come, ad esempio, l’alimentazione, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo. È arrivato il momento della consapevolezza e dell’azione, per poter fermare questo disastro che avanza ad una velocità inarrestabile.

Dopo la scomparsa dei primi habitat, sarà il turno poi degli animali e, successivamente, delle piante. E dopo? Chi sarà il prossimo? Non serve rispondere. Per cambiare le cose, iniziate col cambiare la vostra quotidianità. Non acquistare prodotti che danneggino l’ambiente, riciclate il più possibile ed eliminate la plastica e gli idrocarburi dalla vostra vita. Solamente con la collaborazione di tutti si potrà salvare il pianeta.


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