L'Argentina vieta le corse di levrieri

L'Argentina vieta le corse di levrieri

Ultimo aggiornamento: 09 maggio, 2017

Sicuramente già avete sentito parlare delle corse di levrieri. Un giro d’affari miliardario in tutto il mondo, con migliaia di decessi ogni anno. Soldi sporchi, mascherati da sport, attrazione, divertimento. In paesi come Stati Uniti o Inghilterra, milioni di spettatori assiepano le tribune e scommettono sulle corse dei cani.

Sembra un discorso davvero anacronistico, considerando il ruolo che svolgono oggi i cani nella nostra società. L’uomo ha imparato a rispettare gli amici a quattro zampe, rendendoli protagonisti della propria vita. A tal punto da addestrarli come assistenti di pazienti, per terapie di tipo psicologico, fino al soccorso in situazioni di emergenza e catastrofi. Per fortuna, possiamo raccontarvi una bella notizia che proviene dall’America Latina. Il governo argentino ha infatti deciso di abolire e rendere illegali le corse di levrieri.

Corse di levrieri, l’Argentina dice no

corse di levrieri

Il fatto che questa bella notizia arrivi dal paese argentino ha un alto valore simbolico. Bisogna tenere presente, infatti, che stiamo parlando di una delle nazioni con maggiore tradizione di corse di cani. In particolare, in Argentina si utilizza il Galgo Spagnolo, una razza di levriero che finalmente potrà vivere in piena tranquillità.

La scelta del governo di Buenos Aires di votare per l’abolizione delle corse di cani fu motivata da mesi e mesi di manifestazioni civili e proteste. Associazioni animaliste e in favore dei diritti animali portarono avanti un’ampia campagna di sensibilizzazione. Il rumore generato fu così alto da obbligare le forze politiche ad affrontare di petto la questione.

Ovviamente, il percorso per l’abolizione delle corse di levrieri dovette scontrarsi con la forte opposizione dei “galgueros”. Imprenditori, allevatori e allibratori che vedevano a rischio una fonte di guadagno davvero importante. Introiti multimilionari realizzati sacrificando la salute e la vita di migliaia di cani, in tutta l’Argentina.

Mentre i politici erano chiusi in sala di consiglio, per portare a termine la votazione, nelle strade la polizia dovette interporsi tra le opposte fazioni. Gli scontri furono molto violenti, come sempre accade quando una lobby cerca di proteggere i propri privilegi.

Fortunatamente, la mozione per rendere illegali le corse fu approvata a larga maggioranza. Il governo argentino accettò di proibire per sempre le corse di levrieri con ben 132 voti a favore. Solamente 17 politici votarono contro e 23 si astennero. Davvero un gran risultato per la libertà e i diritti degli animali.

Carcere e multe per i trasgressori

L'Argentina vieta le corse di levrieri

Per comprendere l’importanza della legge, promossa da una senatrice del partito di Coalizione Civica, occorre conoscere meglio qualche dettaglio. Per esempio, il fatto che il divieto di realizzare corse di levrieri viene esteso a tutte le razze. Inoltre, i trasgressori dovranno pagare sanzioni amministrative assai elevate. Pena di reclusione da 3 mesi a 4 anni e multe che partono dai quattromila dollari, ma possono arrivare, nei casi gravi, fino agli 80 mila dollari.

E’ comprensibile la soddisfazione di coloro che, per anni, hanno lottato a favore di questo divieto. Tra tutti, l’Associazione Progetto Galgo che, tramite una rappresentante, commenta questo eccellente risultato.

“Le condizioni di vita e addestramento di questi animali erano davvero insopportabili. Spesso venivano chiusi in celle buie, per annullare la loro personalità. Per allenarli alla corsa, venivano legati al percorso e trascinati spesso fino alla morte. Tutto ciò senza dimenticare l’uso di droghe e sostanze eccitanti. Un galgo da competizione veniva trattato con stricnina, arsenico, efedrina, steroidi e persino viagra. Pochi minuti prima della gara, inoltre, venivano iniettato loro, nel collo o sul petto, metanfetamine e cocaina liquida con vitamine”.

Tra i tanti veterinari che hanno partecipato alle iniziative in difesa dei levrieri, spiccano le dichiarazioni della dottoressa Andrea Diratchette: “I cani che non muoiono subito dopo la corsa, arrivavano da noi con fratture multiple, problemi sistemici, arresto cardiaco. Quelli che non potevano correre più venivano eliminati o costretti a monte forzate“.

Esistono ancora molti paesi in cui le corse di levrieri continuano ad essere consentite, oltre che sponsorizzate e accettate dall’opinione pubblica. Speriamo che questo piccolo miracolo successo in Argentina sia d’esempio e contagi tutte quelle nazioni che si dicono civilizzate ma che, troppo spesso, si dimenticano di proteggere i diritti dei propri figli più indifesi. Gli animali.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.