Il corvo nella cultura popolare, tra mitologia e letteratura

Il corvo nella cultura popolare, tra mitologia e letteratura
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il corvo imperiale è una splendida specie di uccello che appartiene alla famiglia Corvidae, un gruppo di volatili tra i più intelligenti. Questo essere vivente è quello più diffuso tra i suoi simili. Abita, infatti, in varie zone del pianeta: nell’Artico, in Europa e Nord America, in Africa e persino sulle pendici del monte Everest.

Quest’ampia diffusione si deve alla sua spiccata intelligenza e al suo noto carattere opportunistico, che ha reso possibile l’approccio agli insediamenti umani per sfruttare la maggior disponibilità di cibo in un ambiente quasi privo di predatori nemici. Poco a poco, dunque, nel corso dei secoli, il corvo è diventato un elemento chiave nella cultura popolare, occupando un ruolo da protagonista in leggende, racconti e poesie in tutto il mondo.

Sin dai tempi antichi, il corvo è stato citato in molti libri religiosi, principalmente nella Bibbia. In essa, per esempio, Noè usa un esemplare di questa specie per cercare la terra o controllare la ritirata delle acque. In un’altra occasione, sono sempre i corvi che salvano il profeta Elia dalla fameLe tribù eschimesi considerano questo animale una vera e propria divinità.

I corvi nella mitologia nordica

Tuttavia, sono i popoli vichinghi che hanno offerto maggiori omaggi a questa specie. Uno dei più famosi, il re svedese Ragnar Lodbrok, utilizzò un corvo come stemma del proprio casato. Appare in una moltitudine di bandiere e scudi, poiché era associato a uno dei principali dei della cultura nordica, Odino.

corvo nero
Autore: Diego Delso

Nella mitologia norrena, Odino è accompagnato da due corvi: Hugin, che simboleggia il pensiero, e Munin, che rappresenta la memoria. Questi due animali hanno il compito di informare il Signore degli dei nordici su tutto ciò che accade nel suo regno.

Si ritiene che si siano anche identificati come una rappresentazione delle Valchirie, che dovevano raccogliere le anime dei soldati caduti in battaglia e accompagnarli nel paradiso della guerra, noto come Valhalla. Un collegamento con un atteggiamento tipico dei corvi che, dopo le guerre, si cibano spesso dei cadaveri lasciati sul campo.

Nella mitologia norrena, Odino è accompagnato da due corvi: Hugin, che simboleggia il pensiero, e Munin, che simbolizza la memoria.

Altre leggende europee sul corvo

Per i Celti, i corvi erano anche associati ai campi di battaglia e alla guerra, e specialmente con Morrigan, la dea della morte, che poteva assumere la forma di un corvo. Questo potere era posseduto anche da Badb, dea della guerra, che poteva anche diventare un lupo. Entrambi si nutrivano di anime attraverso le guerre degli uomini, proprio come i corvi facevano con i cadaveri e le carcasse.

Questi uccelli appaiono in molte leggende delle culture europee. Si dice, per esempio, che l’antico re Federico Barbarossa sia stato addormentato con il suo esercito nelle montagne di Kyffhäuser in Turingia. Si sveglierà e tornerà alla lotta non appena i corvi smetteranno di volare attorno alla cima del monte.

Un’altra leggenda riguarda l’origine del colore nero, tipico dei corvi. Per i greci, fu Apollo a mutare da bianco a nero il manto di questi uccelli, per punire il corvo a cui aveva chiesto di proteggere la sua amante, Coronide.

La monarchia britannica, in pericolo per via dei corvi

Una delle leggende più curiose è quella che dice che l’Inghilterra e la sua monarchia cadranno il giorno in cui non ci saranno più corvi nella Torre di Londra. Ciò si deve al fatto che, per molto tempo, questo luogo fu usato per imprigionare e decapitare i principali nemici della corona. I corvi, attratti dall’odore del sangue dei cadaveri, sarebbero una specie di simbolo per la continuità della monarchia nel paese britannico.

una coppia di corvi scruta l'orizzonte dall'alto
Autore: Sigurður Atlason.

Un’altra leggenda dice che l’astronomo di corte John Flamsteed si fosse lamentato con il re per la presenza di troppi corvi che interferivano con le sue osservazioni. Carlo II ordinò che venissero eliminati ma lo stesso Flamsteed lo avvertì che senza i corvi, la Torre sarebbe caduta insieme alla monarchia. Da quel momento, allora, il sovrano ordinò che almeno sei corvi fossero sempre presenti nella Tower.

Questo animale, come potete vedere, ha un’importanza davvero notevole per la città e la storia di Londra. Quando, dopo la II Guerra Mondiale, ne sopravvisse soltanto uno, il cancelliere Winston Churchill ordinò una ripopolazione nella Torre. Da quel momento furono integrati come membri dell’esercito, con propri gradi e obbligazioni. Alla superstizione, insomma, non vi è davvero limite.

Il corvo tra libri, poesie e film

I corvi compaiono in molteplici opere letterarie. Sono protagonisti di un poema di Allan Poe, presenti nelle favole di Esopo, nelle novelle di Charles Dickens e nei libri firmati da Stephen King e Asimov. Fanno parte del simbolismo di Erebor in Lo Hobbit e hanno un ruolo centrale nella serie Trono di spade, in cui diventano un canale di comunicazione e rappresentano i Guardiani della notte.

Il corvo appare anche in film di successo come Harry Potter. Probabilmente, però, a livello mediatico il personaggio più noto è quello del fumetto di James O’Barr che diede vita al celebre film “Il corvo – The Crow” del 1994. Diretto da Alex Proyas,  vide la morte del protagonista Brandon Lee, a causa di un colpo di pistola esploso accidentalmente durante le riprese del film.

Immagini: Brocken Inaglory, Diego Delso e Sigurður Atlason.


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