Estinzione del dodo: perché e come è avvenuta?

L'estinzione del dodo è un evento triste, che ci ha privato di un animale unico e affascinante. Ma ci permette anche di capire come avviene l'evoluzione.
Estinzione del dodo: perché e come è avvenuta?
Ana Díaz Maqueda

Scritto e verificato la biologa Ana Díaz Maqueda.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Strano ma vero, bisogna riconoscere che è stato scritto più sul dodo (Raphus cucullatus) che su qualsiasi altro uccello al mondo. La storia del dodo, un uccello estinto, è senza dubbio molto affascinante. In questo articolo, cercheremo di scoprire in che modo e per quale motivo è avvenuta l’estinzione del dodo.

Molti dei dati che abbiamo a disposizione oggi sul dodo provengono da leggende e illustrazioni che, sebbene molto interessanti, hanno portato al consolidarsi di idee sbagliate sull’aspetto di questo uccello e su come si sia verificata la sua estinzione. Leggiamo insieme in che modo e per quale è avvenuta l’estinzione del dodo.

L’aspetto fisico del dodo

Il dodo era un uccello appartenente alla specie Raphus cucullatus – come i piccioni – che non volava. Era endemico delle isole Mauritius, nell’Oceano Indiano. Di questo uccello sono rimasti solo resti ossei, illustrazioni e leggende.

Attraverso i dati raccolti, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che fosse un uccello grande e pesante: poteva raggiungere un metro di altezza e pesare tra 13 e 25 chilogrammi, con il busto molto lungo. Inoltre, si ritiene che il dodo avesse delle zampe molto muscolose. I resti delle ossa delle ali, invece, mostrano che erano molto piccole, quindi si spiega perché non potesse volare.

Il dodo aveva un grosso becco, lungo circa 20 centimetri. La sua forma rivela che fosse un uccello principalmente granivoro – si nutriva di grandi semi e frutti. È molto probabile che il suo cibo preferito fossero i semi dell’albero del tambalacoque (Sideroxylon grandiflorum), anche detto “albero del dodo”.

Uno studio pubblicato sullo Zoological Journal della Linnean Society ha dimostrato che il dodo aveva un apparato olfattivo altamente sviluppato che probabilmente lo aiutava a trovare i semi sepolti in profondità nel terreno, che scavava con le sue forti zampe.

Raphus cucullatus


In che modo e perché è avvenuta l’estinzione del dodo?

Purtroppo, l’essere umano ha impiegato meno di 100 anni per far estinguere il dodo. I colonizzatori hanno cacciato questo e altri uccelli fin dal loro arrivo nelle isole Mauritius nel 16° secolo. È interessante notare che il dodo non aveva altri predatori, per cui non disponeva dei mezzi adeguati per difendersi.

Sembra che il dodo fosse un uccello molto mite, facile da catturare e che non mostrasse paura nei confronti dei nuovi colonizzatori dell’isola. Questo è il motivo per cui i marinai cacciarono facilmente il dodo, accelerando così la loro estinzione.

L’ultimo avvistamento di un dodo risale al 1662. In seguito, gli altri rapporti potrebbero riferirsi a un uccello simile che viene spesso confuso con il dodo, il rallo rosso (Aphanapteryx bonasia). Nonostante ciò, le ricerche statistiche che studiano la probabilità che una specie si estingua, pubblicate sulla rivista Science, indicano che è molto probabile che il dodo abbia resistito fino al 1690.

Comportamento del dodo


Altri uccelli estinti

Il dodo non è l’unico uccello incapace di volare estinto a causa dell’azione umana. Purtroppo, l’elenco degli uccelli che sono scomparsi dalla Terra in meno di un secolo è maggiore di cento. Di seguito, un breve elenco con alcuni degli uccelli che hanno condiviso lo stesso triste destino del dodo:

  • Rallo rosso (Aphanapteryx bonasia)
  • Uccello elefante (Aepyornis maximus)
  • Gigante Moa dell’Isola del Sud (Dinornis robustus)
  • Moa costiero (Euryapteryx curtus)
  • Kiwi australe (Apteryx australis)
  • Emù di King Island o emù nero (Dromaius novaehollandiae ater)
  • Emù dell’Isola dei Canguri (Dromaius baudinianus)
  • Struzzo dell’Arabia (Struthio camelus syriacus)
  • Fischione dell’isola di Amsterdam (Anas marecula)
  • Oca tuffatrice di Law (Cnemiornis gracilis)
  • Alca impenne (Pinguinus impennis)
  • Gru inetta cubana (Aptornis otidiformis)
  • Rallo gigante delle Chantham (Diaphorapteryx hawkinsi)
  • Rallo di Sant’Elena (Aphanocrex podarces)

L’estinzione della specie non è solo dannosa per la specie coinvolta. Per quanto piccola, ogni specie svolge un ruolo fondamentale nell’ecologia globale. Dunque, le conseguenze di così numerose estinzioni influenzano tutti gli esseri che abitano il pianeta.


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