Harley, il chihuahua reduce da un allevamento, salva 500 cani

Harley, il chihuahua reduce da un allevamento, salva 500 cani

Ultimo aggiornamento: 11 marzo, 2018

Sono molti gli articoli in cui vi abbiamo fatto la stessa raccomandazione: non comprate animali, adottateli! Infatti, come vi abbiamo spiegato in altre occasioni, le condizioni in cui versano gli allevamenti di cani sono assolutamente malsane e nocive per gli animali. Mano male che non a tutti tocca la stessa sorte: è il caso di Harley, un chihuahua che è riuscito a sopravvivere alle condizioni penose di uno di questi allevamenti ed è stato adottato da una persona amorevole.

Comprare un cane in un negozio non fa altro che promuovere il trattamento crudele che viene riservato agli animali in questi posti. Oggi torniamo a parlarne per sensibilizzare il nostro pubblico riguardo a questa dura realtà.

L’orrore degli allevamenti

Quattro cagnolini

Se avete sempre creduto che un allevamento canino fosse un luogo in cui i cani vengono coccolati e accuditi, vi sbagliate di grosso: l’unico obiettivo di questi luoghi è arricchirsi a discapito di povere bestiole. E in che modo? Scegliendo esemplari di razza pura e incrociandoli più e più volte, fino a quando la femmina non è più in fase riproduttiva e viene sacrificata o semplicemente lasciata morire di dolore.

I cani utilizzati per l’accoppiamento vengo venduti a un prezzo più basso, giacché non sono più giovani, oppure vengono riutilizzati per fecondare altre femmine fino al momento in cui vengono poi sacrificati.

E così, cucciolata dopo cucciolata. Alla nascita, vengono scartati i cuccioli che non superano il controllo di qualità, vale a dire quelli che non sono perfetti o che non soddisfano determinati criteri estetici, per essere poi abbandonati o sacrificati.

I cagnolini di “buona qualità”, invece, vengono trasportati a molti chilometri di distanza, in anguste gabbie, in cui non hanno spazio nemmeno per fare i propri bisogni, se non uno addosso all’altro. Scarsamente alimentati, con poca acqua e nessun tipo di ventilazione, la metà dei cuccioli non sopravvive a questo viaggio disumano.

Ora forse è più facile capire perché consigliamo sempre di adottare.

Il chihuahua Harley e la sua storia

Harley ha passato 10 anni in uno di questi allevamenti. Essendo un cane, non può raccontarci la sua storia, ma possiamo ben immaginare che sia stato usato per l’accoppiamento.

Invecchiando, ha perso la sua utilità e hanno iniziato a maltrattarlo. Al povero Harley, infatti, manca un occhio, è mezzo cieco dall’altro, il suo cuore è debole, la coda spezzata e i danni alla colonna vertebrale profondi.

Se è vero che ognuno raccoglie ciò che semina, speriamo che chi ha maltrattato Harley riceva quel che si merita.

Il povero animale ha avuto la fortuna di trovare una brava persona che lo ha adottato e si è preso cura di lui. Insieme, sono riusciti a raccogliere fondi per creare un rifugio per cani: la cifra raggiunta supera il mezzo milione di dollari. La padrona di Harley crede che ciò che ha commosso la gente è stato vedere il piccolo Harley, prova vivente delle orribili torture perpetrate negli allevamenti.

Il progetto di Harley il chihuahua

Chihuahua-bianco

Theresa Strader ha creato la National Mill Dog Rescue (sulla cui pagina Facebook è possibile fare una donazione): questa associazione, con cui collaborano Harley e la sua padrona, si prende cura di cani salvati dagli allevamenti e fino ad ora ha aiutato più di 500 cani.

Harley e la sua padrona, però, vogliono andare oltre e portare il loro caso fino al Congresso. Per questo Harley “ha scritto” una lettera al presidente degli Stati Uniti, con alcuni passaggi davvero commoventi. Eccone un esempio:

“Caro Presidente, ho dovuto chiedere alla mia mamma di farle arrivare questo messaggio, perché io, in fin dei conti, sono solo un cane…un cane che è sopravvissuto ad un allevamento canino. Ho vissuto per dieci lunghi anni rinchiuso in una gabbia stretta e sporca di un allevamento di cani, non ho mai avuto un giocattolo o una cuccia e non ho mai avuto l’opportunità di uscire e correre…fino a quando non mi hanno salvato.”

Lo scopo di questa toccante lettera è la liberazione di tutti quei cani che soffrono le terribili condizioni di vita degli allevamenti canini, come quello in cui ha vissuto Harely il chihuahua. Saranno capaci queste righe di toccare il cuore del Presidente? Ce lo auguriamo vivamente e ci congratuliamo con Harley e Theresa per questa nobile iniziativa!


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