Il pirarucù gigante dell’Amazzonia, un pesce straordinario

Il pirarucù è considerato uno dei pesci d’acqua dolce più grandi al mondo. Ha una carne prelibata, ma è sorprendente soprattutto per la sua capacità straordinaria di respirare fuori dall'acqua.
Il pirarucù gigante dell’Amazzonia, un pesce straordinario

Ultimo aggiornamento: 22 aprile, 2020

Il pirarucú è un animale tipico presente nelle acque amazzoniche sin dall’antichità. Conosciuto anche come paiche o arapaima, questo pesce ha generato stupore a causa del modo unico che ha di respirare in acqua.

Questo animale fa parte della dieta delle popolazioni tribali dell’Amazzonia sin dai tempi antichi. La sua carne soda e bianca contiene un enorme valore nutrizionale. Le squame della paiche sono così resistenti che vengono utilizzate per realizzare utensili da taglio e lime per unghie.

Il pirarucù possiede un vero e proprio sistema scheletrico osseo al posto delle spine, che gli abitanti della regione sfruttano per vari usi. Ad esempio le ossa vengono frantumate e consumate assieme a del guaranà per  calmare i problemi intestinali, o ancora per fabbricare utensili.

Pirarucù il gigante dell’Amazzonia

Non è un caso che porti questo nome. Il pirarucú, infatti, può misurare tre metri di lunghezza o poco più e pesare circa 180 chili. Tuttavia, attualmente la popolazione di questa specie si è decisamente ridotta in alcuni bacini della foresta amazzonica.

Ciò è dovuto alla pesca sproporzionata effettuata dagli abitanti della regione, che hanno sfruttato il potenziale economico della vendita della ricca carne di questo pesce. Nei mercati brasiliani che circondano la regione amazzonica, potete trovare il pirarucú avvolto in foglie ed essiccato in sale, simile alla tecnica usata con il merluzzo.

È possibile anche comprarlo fresco e in grandi quantità, nonostante siano stati stabiliti dei periodi di chiusura della pesca per cercare di preservare la specie. Inoltre alcuni movimenti sociali si battono per incentivare l’allevamento della paiche in cattività.

pirarucu dell'amazzonia

Anche l’alta ristorazione del Brasile e del Perù ha una parte di responsabilità nella riduzione della popolazione della pirarucù. Sforzandosi di adattare le ricette tradizionali agli standard internazionali, i ristoranti hanno suscitato un incredibile desiderio da parte dei clienti di piatti che contengano questo pesce come ingrediente principale nelle loro ricette.

Questo incoraggia i pescatori del settore ad eludere le misure di protezione, poiché la carne di pirarucù permette ottimi guadagni e il suo prezzo sale di giorno in giorno

Morfologia e habitat del pirarucù

La forma del suo corpo mostra una grande somiglianza con un siluro. Ha due pinne dorsali e un’altra coppia molto vicino alla coda. Le sue squame possono misurare tra i cinque e i sei centimetri di lunghezza, presentano uno strato superiore minerale molto duro e diversi strati di collagene nella parte inferiore. Ciò consente all’arapaima di avere una sorta di armatura.

Il colore di questo pesce varia dal grigio con alcune sfumature di verde a profuse macchie rossastre con toni aranciati sulla coda. La sua lingua è ossuta e coperta di denti che infilzano le sue prede.

Oltre alle branchie, il pirarucú ha una vescica natatoria, ovvero l’organo interno responsabile del controllo dell’assetto nei pesci ossei. Questa vescica è costituita da tessuti simili ai polmoni, che consentono loro di estrarre ossigeno dall’aria.

testa pirarucu

Questo gigante fluviale vive in acque con poco ossigeno e, generalmente, in luoghi paludosi. Non è raro infatti vedere alcuni esemplari di arapaima incastrati nel fango che rimane sulle sponde dei fiumi quando le acque diminuiscono nelle stagioni secche.

In questi casi il pirarucù non respira dalle branchie, ma in modo simile agli animali terrestri e può farlo per un massimo di circa 40 minuti.

Riproduzione

Per metà dell’anno i fiumi dell’Amazzonia contengono una grande quantità di acqua e nell’altra metà le condizioni di siccità sono impressionanti. Tuttavia, il pirarucú si adatta sorprendentemente ai cambiamenti stagionali nel suo habitat. Da febbraio ad aprile, quando il livello dell’acqua è basso, questi pesci si riproducono nel fango sabbioso.

Prima di deporre le uova si scavano un piccolo fosso largo circa 50 centimetri con una profondità di circa 15 centimetri. Quando l’acqua inizia a salire, le uova si schiudono e i loro piccoli sfruttano l’alluvione per svilupparsi.

I maschi sono dei perfetti custodi dei propri piccoli e sono responsabili dell’aerazione dell’acqua nelle zone in carenza di ossigeno. Inoltre, la loro testa cambia colore diventando di un nero grigiastro, simile al colore dei giovani pesci, per mimetizzare i cuccioli.

Gli esemplari maschi trasudano anche uno speciale feromone che serve ad attrarre e mantenere piccoli pirarucù vicini. In questo modo sono tenuti sotto sorveglianza e al sicuro dai predatori. Queste cure vengono mantenute per i primi tre mesi di vita dei piccoli.

Quando i giovani pesci acquisiscono le capacità per badare a se stessi, il maschio prende le distanze e la sua testa ritorna al suo colore verdastro. L’arapaima raggiunge la maturità sessuale a circa cinque anni.


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