In ufficio con il cane, ora in Thailandia si può

Portare il proprio cane al lavoro cane offre diversi benefici in quanto a produttività, livelli di stress e rapporti con i colleghi.
In ufficio con il cane, ora in Thailandia si può

Ultimo aggiornamento: 02 agosto, 2020

Recarsi in ufficio con il proprio cane sembra essere ormai una moda in molti paesi. Sebbene iniziative simili in genere prendano piede e sortiscano effetti migliori nei paesi europei, anche alcuni stati asiatici vi hanno aderito. Per esempio, in Thailandia adesso ci si può recare sul posto di lavoro con il proprio cane. Che ve ne pare?

In Thailandia si può andare in ufficio con il proprio cane

Alcune aziende si sono unite all’iniziativa dagli effetti terapeutici che consente ai dipendenti di portare i propri cani in ufficio. Sebbene ciò non sia possibile in qualsiasi ambiente di lavoro, sono noti alcuni casi a Bangkok, la capitale del paese che sta testando gli esiti e i benefici del legame tra animali e persone sul posto di lavoro.

Il progetto in prova presso la Admyn Online Agency fa pensare che la presenza degli animali sul posto di lavoro aiuta a creare un clima migliore. Negli uffici in cui era possibile portare il proprio cane, sono stati registrati minori livelli di stress, non solo nei padroni degli animali, ma anche tra gli altri dipendenti. Oltre a ciò, è aumentata la produttività collettiva.

In molti potrebbero pensare che si tratti di una follia, eppure diversi studi scientifici hanno supportato questo fatto. Oltre a ciò, i sondaggi condotti da alcune grandi aziende che permettono l’accesso agli animali hanno offerto dati rivelatori.

Cane con la testa sul computer.

Per esempio, 75 milioni di cittadini credono che portare il cane in ufficio renda più felici; 70 milioni hanno affermato che riduce lo stress, proprio e di chi sta attorno; 47 milioni sostengono che la presenza di animali sul posto di lavoro favorisce un clima migliore e più produttivo; 41 milioni affermano che si instaurano legami più intimi e duraturi con i colleghi di lavoro.

Si potrebbe forse chiedere di più a un atto così semplice e nobile come portare in ufficio il proprio cane? Non si tratta certo di una novità, in quanto aziende pioniere come Google, Amazon o Nestlé lo permettevano già in alcuni dei loro uffici. La sede della Nestlé a Gatwick, Regno Unito, è stata la prima ad aver preso l’iniziativa in tal senso.

Andare al lavoro con il proprio animale, quali sono gli svantaggi?

Ogni situazione ha pro e contro. Portare in ufficio il proprio cane offre diversi benefici, che si estendono a tutti, eppure non tutte le persone amano i cani e alcune sono allergiche a questi animali.

Se, dunque, andare al lavoro con il cane da un lato sembra favorire le relazioni con i colleghi, dall’altro con alcuni i rapporti si incrineranno per lo stesso motivo.

Persona che lavora al computer con il cane in braccio.

Se l’azienda consente di portare gli animali al lavoro, siete senz’altro giustificati, ma dovrete considerare i desideri altrui per evitare le energie negative. In fin dei conti, il posto di lavoro è il luogo in cui trascorriamo più ore della giornata.

Le aziende ne tengono conto ed è per questo che accettano gli animali dei dipendenti solo se il loro libretto delle vaccinazioni e dei trattamenti antiparassitari è aggiornato, se sono puliti, hanno le unghie tagliate e il pelo ben spazzolato. In definitiva, devono godere di buona salute e bella presenza.

È compito del dipendente tenere lontano il proprio animale da chi è allergico; qualora non fosse possibile, l’azienda si occuperà di garantire a queste persone uno spazio lontano dai cani.

La presenza degli animali sul posto di lavoro deve apportare benefici a tutti e ridurre lo stress dei lavoratori. Lo scopo non è far innervosire chi non ama gli animali o chi ne è allergico.

I paesi asiatici in genere non aderiscono a iniziative come queste, motivo per cui ci rallegra sapere che la Thailandia abbia fatto un passo in avanti in questo ambito. Ci auguriamo che si tratti della prima iniziativa affinché gli animali possano un giorno occupare il posto che meritano nella società.


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