Le principali malattie batteriche degli elefanti

Esistono varie malattie batteriche che colpiscono gli elefanti, sia quelli selvaggi che in cattività. Scopriamo quali in quest'articolo.
Le principali malattie batteriche degli elefanti
Érica Terrón González

Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Vi siete mai chiesti quali siano le principali malattie batteriche degli elefanti? Credete che siano le stesse che possono colpire altre specie? Non ne siete convinti? In quest’articolo daremo risposta a tutte le domande riguardanti questo tema.

Anche se sono animali generalmente longevi e di forte stazza, esistono malattie batteriche che possono colpire anche gli elefanti. Scopriamo di più!

La tubercolosi, una delle malattie batteriche degli elefanti

La tubercolosi è una malattia batterica piuttosto comune che può colpire quasi tutte le specie animali. È stata riscontrata nei primati, nei ruminanti, nei volatili, nei rinoceronti e negli elefanti. È curioso sapere che il primo caso di tubercolosi descritto in un elefante africano risale al 1962.

Le malattie batteriche degli elefanti: elefante malato

Eziologia

L’agente scatenante è un microbatterio del gruppo Mycobacterium tuberculosis. Gli esseri umani e i bovidi sono i portatori naturali della maggior parte dei batteri appartenenti a questo gruppo.

Trasmissione e sintomi

La via di trasmissione più comune è tramite l’ingestione o l’inalazione di bioaerosol (acari della polvere, squame di pelle o di pelo, polline, spore dei funghi…). Nel caso degli elefanti, il contagio avviene principalmente tramite il contatto della proboscide con quella di un altro esemplare.

Due elefanti muso a muso
La tubercolosi si trasmette soltanto se l’animale è portatore di malattia in fase attiva e non latente.

Occorre segnalare come la sintomatologia negli elefanti non sia sempre chiara. Si possono notare perdita di peso, anoressia o debolezza cronica, oltre alla totale intolleranza verso ogni tipo di sforzo. Inoltre si possono notare perdite nasali anormali dalla proboscide.

Biosicurezza del personale

Trattandosi di una malattia grave e molto infettiva, la prevenzione da parte del personale che cura gli elefanti è fondamentale. È obbligatorio l’uso di mascherine, guanti e divise protettive per trattare animali ammalati. Si raccomanda inoltre l’igiene a posteriori, soprattutto lavandosi le mani.

Antrace, una delle malattie batteriche più pericolose per gli elefanti

L’antrace è un’altra malattia febbrile acuta che può colpire la maggior parte dei mammiferi domestici e selvaggi e degli uccelli. Nel caso degli elefanti colpisce soprattutto gli esemplari in libertà, anche se ci sono stati casi anche all’interno degli zoo.

Eziologia

L’agente scatenante è il batterio Bacillus anthracis, che produce delle spore molto resistenti nell’ambiente. L’infezione è dovuta all’ingestione di queste spore che passando dall’apparato respiratorio e all’intestino si diffondono poi per tutto l’organismo.

La malattia si aggrava quando le spore agiscono come esotossine, alterando la coagulazione del sangue e provocando emorragie.

Trasmissione e sintomi

Gli elefanti si possono infettare in diversi modi. Vettori come mosche o zanzare possono contaminare le ferite della pelle o inoculare direttamente il batterio. Possono venire contagiati anche attraverso il contatto con le feci di animali infetti che hanno sparso le spore su erba o acqua.

L’infezione per via respiratoria causa pneumonia e difficoltà respiratorie. L’ingerimento del batterio provoca coliche e diarrea emorragica. L’infezione sistemica può provocare danni neuronali fino a paralisi e convulsioni.

La salmonella, malattie batteriche degli elefanti

Generalmente, la salmonella è un’infezione alimentare che può però provocare una malattia sistemica che sfocia in sepsi. Il batterio scatenante è chiamato Salmonella spp.

Trasmissione e sintomi

La salmonella si sviluppa nell’apparato gastrointestinale degli animali che fungono da portatori. Viene espulsa dall’organismo tramite le feci, contaminando così l’ambiente. La via di trasmissione diventa dunque quella oro-fecale.

Gli elefanti affetti soffrono di anoressia, diarrea e coliche intestinali. Nei casi più gravi, come già anticipato, la malattia può degenerare in sepsi.

Elefante che mangia l'erba

La colibacillosi, malattie batteriche degli elefanti

In questo caso siamo di fronte a un gruppo di malattie causate dal batterio intestinale Escherichia coli. Alcune provocano infezioni invasive ai tessuti, altre un’enterotossina. Normalmente l’E.coli fa parte della flora intestinale normale dell’animale.

Trasmissione e sintomi

La colibacillosi si trasmette per via oro-fecale. La sintomatologia clinica può però variare:

  • Alcuni ceppi provocano diarrea, emorragica o no.
  • Altri producono una malattia che invade i tessuti e che sfocia in sepsi.

Infezione da micoplasma

L’infezione da micoplasma colpisce le mucose e le membrane sierose e che possono arrivare a determinare una malattia autoimmune.

L’agente causale è il Mycoplasma spp. che in genere provoca infezioni urinarie negli elefanti. La trasmissione è dovuta dall’ingestione di alimenti o acqua contaminati dall’urina di animali ammalati.

Una diagnosi precoce può salvare l’animale

Come abbiamo visto, non sono poche le malattie batteriche che mettono a rischio la salute degli elefanti; è fondamentale agire nel modo corretto non appena si individuano i primi sintomi. L’intervento tempestivo e monitorato del veterinario potrà aiutare ad accelerare il processo di guarigione.


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  • Fowler M, Mikota S. Biology, Medicine, and Surgery of Elephants. Hoboken: John Wiley & Sons; 2008

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