Perché la morte di un animale ci addolora come quella di un familiare?

Perché la morte di un animale ci addolora come quella di un familiare?

Ultimo aggiornamento: 27 settembre, 2017

Quando il nostro cane o gatto muore, proviamo un dolore immenso, come se avessimo perso un figlio, un fratello o i nostri genitori. In questo articolo vi spiegheremo perché la morte di un animale domestico fa soffrire come quella di un familiare.

Dolore per la morte del nostro animale

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Coloro che amano gli animali sanno che non esiste dolore più grande che perderli. I cani e i gatti trascorrono molti anni al nostro fianco, ecco perché la loro morte non ci è indifferente. Solo al pensiero che tra qualche anno potrebbero morire, sentiamo come un nodo alla gola. Tuttavia, si deve tenere in considerazione che prima o poi succederà, ed è meglio essere preparati.

Il grande affetto che proviamo per gli animali è tale che non possiamo immaginare la nostra vita senza di loro. Nulla sarà come prima dopo la loro morte, perché il loro affetto e il loro amore erano come un balsamo tra i tanti problemi.

Sfortunatamente, il ciclo vitale di questi animali da compagnia è più breve rispetto al nostro. Per questo siamo noi umani a soffrire per la loro morte. Secondo gli psicologi questo fatto genera un forte impatto emotivo nelle persone, come quando un membro della famiglia ci lascia. Perché? Perché anche il cane o il gatto fanno parte di questo nucleo.

Inoltre, secondo uno studio dell’Università delle Hawaii, il dolore provocato dalla morte di un animale non solo è intenso e profondo, ma perdura nel tempo. Una persona su tre tra quelle intervistate, dice che ha sofferto minimo per sei mesi dopo la perdita del proprio animale.

Morte di un animale: la fine di una relazione più che speciale

Gli animali da compagnia ci offrono il loro amore, il loro appoggio e la loro lealtà (nella maggior parte dei casi molto più delle persone). Per questo motivo, quando muoiono o quando vengono persi, sperimentiamo quello che gli scienziati chiamano “la fine di una relazione speciale”.

Il dolore per la perdita di un animale solitamente non viene capito da coloro che non hanno un cane o un gatto, come il fatto che si pianga in modo esagerato per uno di questi esemplari. A differenza della comprensione che dimostrano quando passa a miglior vita un familiare umano, se a morire è un cane o un gatto, sminuiscono i sentimenti che si provano.

Essendo sempre più numerose le famiglie che adottano un cane o gatto, lo sono anche i funerali per questi animali. Esistono addirittura interi cimiteri a loro dedicati.

Come superare la morte di un animale

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Non importa se un vostro amico o familiare non vi capisce o dice che siete esagerati a sentirvi così tristi. Se il vostro cane o gatto se ne è andato, dovete esternare la vostra tristezza e affrontare la perdita. Prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno per attraversare questo terribile momento.

Anche a costo di consumare tutte le vostre lacrime, non le reprimete. Tirate fuori tutto il vostro dolore attraverso il pianto.

Non dovete sentirvi in colpa per quello che è successo, non vi aiuterà a trovare sollievo. Il vostro animale è semplicemente morto e non è una vostra responsabilità. State in pace con voi stessi e perdonatevi.

Siate pazienti, perché durante le prime settimane vi sentirete molto tristi. Se non avete voglia di parlare dell’argomento non lo fate, se preferite restare in casa nel fine settimana fatelo. Però ricordatevi che prima o poi dovrete tornare alla vita di tutti i giorni. 

Infine, ricordate il vostro animale mentre combinava le sue marachelle ed era felice al vostro fianco. Cercate di non guardare le sue cose perché vi procureranno ancora più dolore. Ci sono molti animali senza casa che hanno bisogno di cibo e cure. Aspettate finché non sarete pronti ad accogliere un altro animale in famiglia. Una volta che vi sarete resi conto che non sarà un rimpiazzo, sarete pronti per questa nuova esperienza. 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.