Pappagalli: come riconoscerne il sesso

Pappagalli: come riconoscerne il sesso

Ultimo aggiornamento: 26 maggio, 2015

Di solito quando accogliamo in casa un uccello non sappiamo se sia maschio o femmina, ed in ogni caso, anche se chi ce l’ha venduto ci ha comunicato il sesso, non è affatto inusuale imbattersi in errori di valutazione. In generale infatti, capire il sesso di un uccello è abbastanza difficile perché gli organi riproduttivi sono interni e non visibili dall’esterno. Non vorrete mica trovarvi nella stessa situazione del tenero protagonista di Up che guardando il suo amico pennuto come se lo vedesse per la prima volta esclama sorpreso: “Kevin è una femmina?”. Per evitare tali errori di valutazione di seguito condividiamo alcuni metodi per riconoscere il sesso dei pappagalli.

Quando parliamo di pappagalli in generale, di solito ci riferiamo alla famiglia degli psittaciformi, un ordine di uccelli neorniti che comprende diverse specie animali come il pappagallo, il pappagallino, il parrocchetto, l’ara, ecc. Nel caso del parrocchetto è molto semplice capire la differenza tra maschi e femmine, perché possiedono differenze fisiche notevoli, come il colore della cera.

La cera è la membrana che ricopre gli orifizi nasali situati nella parte superiore del becco. I maschi hanno una cera di colore blu (o, a seconda della varietà, rosa) e le membrane di colore bianco-celestino o marrone. I colori definitivi non si sviluppano finché non viene raggiunta la piena maturità, ma certamente si tratta di un modo molto semplice per capirne il sesso soprattutto se si ha intenzione di farli accoppiare. Invece, per quanto riguarda gli altri psittaciformi, per capirne il sesso bisogna concentrarsi su altri fattori.

Caratteri sessuali secondari

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I caratteri sessuali secondari sono attributi che non hanno alcuna relazione diretta con l’apparato riproduttivo, ma che sono distinti tra maschi e femmine. Si sviluppano durante la pubertà e sono più evidenti nella fase adulta. Un esempio, per quanto riguarda gli esseri umani, è la voce. Anche se non c’è alcuna relazione diretta con gli organi riproduttivi, gli uomini hanno una voce più grave e le donne ne hanno una più acuta. Ovviamente ci sono delle eccezioni, ma nonostante ciò normalmente si è in grado di riconoscere un uomo o una donna semplicemente dalla voce.

Anche per gli animali succede la stessa cosa, non con la voce ma con altre caratteristiche, come ad esempio la dimensione o il colore delle piume. Nel caso dei pappagalli, i maschi sono di solito più grandi, più colorati e hanno la testa più larga. Inoltre le femmine sono più aggressive dei maschi.

In molte specie di pappagalli, sia i maschi che le femmine raggiungono la piena maturità sessuale tra il primo ed il secondo anno di vita. A partire da questo momento, quasi tutte le femmine cominciano a deporre le uova, ma non tutte. Dunque se il vostro pappagallo depone un uovo è una femmina ma se non lo fa, non significa automaticamente che sia un maschio. L’identificazione dei caratteri sessuali secondari è certamente un valido modo per distinguere il sesso dei pappagalli, tuttavia certe volte non bastano, e bisogna ricorrere ad altri metodi.

Palpazione pubica

La palpazione pubica è uno dei metodi più utilizzati per riconoscere il sesso dei pappagalli, perché si può effettuare anche su esemplari giovani ed è anche un’alternativa molto più economica del veterinario. Tuttavia nemmeno questo è un metodo sicuro al 100%. Per realizzare una palpazione pubica bisogna prendere con cautela il pappagallo e collocarlo a pancia in giù palpando, senza fare troppa pressione, le ossa pelviche, proprio sopra l’ano.

Se il pappagallo è femmina si dovrebbe poter apprezzare al tatto una separazione tra le ossa dal pube che può arrivare a misurare più di mezzo centimetro. Si tratta dello spazio da cui passerà l’uovo, dunque se non esiste è molto probabile che il vostro pappagallo sia maschio. Nonostante ciò, non notare questa separazione, non significa necessariamente che non ci sia, dunque sebbene si tratti di un metodo molto più affidabile rispetto ai caratteri sessuali secondari, non si tratta di un metodo infallibile.

Veterinario

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I metodi che può utilizzare il veterinario per capire il sesso dei pappagalli sono tre: lo studio del DNA dell’animale, l’endoscopia e un’analisi ormonale. Questi metodi sono infallibili, ma richiedono il ricorso ad uno specialista con le spese economiche che ne conseguono.

Lo studio del DNA può essere eseguito tramite analisi del sangue o delle piume, e fondamentalmente consiste nell’analisi dei geni prestando particolare attenzione a quelli che condizionano il sesso, diversi tra maschi e femmine. Tramite questo metodo si possono inoltre identificare malattie genetiche o il pedigree dei pappagalli.

L’endoscopia consiste nell’introdurre una videocamera all’interno dell’animale che permette di osservare gli organi riproduttivi. Questa operazione richiede di sedare l’animale, ma può determinare il sesso dei pappagalli in modo definitivo. Il terzo metodo è quello delle analisi ormonali attraverso il prelievo di sangue. Gli ormoni sono presenti in diverse quantità tra maschi e femmine, dunque anche questo è un fattore altamente determinante.


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