Porpita porpita, la medusa bottone blu

La medusa bottone blu è un animale che galleggia alla deriva mentre si nutre di plancton. E ha un aspetto davvero particolare.
Porpita porpita, la medusa bottone blu

Ultimo aggiornamento: 12 maggio, 2020

La medusa bottone blu, meglio conosciuta come Porpita porpita, è un invertebrato dalle vivide tonalità che, a differenza di quanto indica il suo nome, non è una medusa. Da dove deriva questa confusione? Dal suo nome inglese blue botton jellyfish.

Presente in tutti i mari del mondo, questo animale ha un aspetto molto simile a quello delle meduse. Nonostante ciò, non sono imparentati. Vediamo perché nelle linee che seguono.

Caratteristiche fisiologiche della medusa bottone blu

La Porpita porpita riceve il nome di medusa bottone blu sebbene non sia una medusa, bensì un idrozoo. Un esemplare di medusa bottone blu, di fatto, è costituito da una colonia di idrozoi.

La Porpita porpita presenta un’organizzazione simile a quella delle specie Velella velella. Si tratta, inoltre, di un organismo pelagico che galleggia sulla o vicino alla superficie del mare.

Questa specie possiede un gran numero di tentacoli e un diametro di 3 centimetri di lunghezza quando il disco centrale si trova appiattito. I suoi tentacoli sono di colore blu traslucido, invece il bordo del disco è blu scuro.

Il corpo di un esemplare è formato dall’unione tra la colonia di idrozoi e una sorta di boa. L’organo fluttuante della Porpita porpita è rotondo e quasi piatto, con un colore marrone dorato.

Per quanto riguarda il colore acquisito dalla colonia di idrozoi, questo varia dal giallo fino a un azzurro turchese brillante. La colonia di idrozoi adotta una forma simile ai comuni tentacoli, ecco perché questo animale sembra una medusa.

Ognuno dei tentacoli è formato da un vasto numero di ramificazioni e nella punta di ogni ramificazione si trovano le cellule che contengono il veleno, chiamate nematocisti.

Fisiologia della Porpita porpita

Distribuzione e habitat della Porpita porpita

La medusa bottone blu popola il Nord dell’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo Occidentale e Orientale. Preferisce le acque tiepide che si estendono dall’Europa fino al Golfo del Messico e il Sud degli Stati Uniti d’America.

Sebbene in genere questo organismo viva sulla superficie dell’oceano, a volte può raggiungere la riva. Grazie a ciò, è stato avvistato da natanti sulla spiaggia o nelle zone costiere.

Alimentazione e riproduzione della medusa bottone blu

La medusa bottone blu è un organismo passivo che vaga per l’oceano e si muove trascinato dalla corrente. Compete con altri organismi passivi per il nutrimento, costituito da piccoli organismi.

In genere si nutre di copepodi (crostacei di piccole dimensioni che fanno parte del plancton) e larve di crostacei. Questo animale possiede una bocca dalla duplice funzione: ingerire gli alimenti ed espellere gli escrementi.

La riproduzione della medusa bottone blu non è tra le più classiche. Stiamo parlando di un organismo ermafrodita, ovvero uno stesso individuo possiede organi sessuali maschili e femminili. I suddetti organi sessuali rilasciano, durante la fecondazione, uova e sperma. Il primo passo è la trasformazione in larve e poi in polipi.

Una volta sviluppatosi il polipo, questo si unisce alla colonia di idrozoi che costituiscono l’individuo. La colonia è formata dall’unione dei polipi che si formano poco per volta e che si dividono per formarne altri.

Curiosità sulla Porpita porpita

La medusa bottone blu non è particolarmente nociva per l’essere umano sebbene provochi irritazione. Bisogna pertanto evitare per quanto possibile il contatto con questo organismo urticante.

Medusa bottone blu sulla sabbia

Queste “meduse” immagazzinano il veleno in alcune cellule che si trovano nei tentacoli, denominate cnidoblasti o cnidociti. Fanno uso di queste cellule urticanti per catturare le prede o per difendersi. Se entrano in contatto con l’essere umano, irritano la pelle di quest’ultimo. Come dobbiamo comportarci, quindi, se veniamo colpiti?

Prima di tutto, bisogna evitare di rimuovere i tentacoli direttamente a mani nude. Bisogna coprirle prima di eliminare i tentacoli e i possibili frammenti. A tale scopo, ci si può aiutare con acqua tiepida del mare o sabbia, che riduce in parte il dolore della lesione.

Ma si possono anche applicare garze fredde alternate a garze impregnate con aceto o limone. Se ci si trova in prossimità di un pronto soccorso, tuttavia, l’ideale è raggiungerlo, infatti i professionisti sanitari sapranno come intervenire. È importante non applicare alcol, urina, acqua dolce o acqua calda.

L’oceano ospita animali molto curiosi come la medusa bottone blu, un cnidario dai colori vivaci. Bisogna preservare gli oceani e i mari così da mantenere la natura il più intatta possibile.


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