Rapaci diurni e notturni: differenze e caratteristiche

Di seguito, vi aiuteremo a conoscere meglio queste due tipologie di rapaci, in modo da poter facilmente individuare differenze e somiglianze.
Rapaci diurni e notturni: differenze e caratteristiche
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

I rapaci diurni e notturni, per la loro natura, mostrano delle somiglianze davvero notevoli. In realtà, se confrontiamo un gufo e un falco, percepiamo notevoli differenze, sia a livello anatomico che comportamentale. Ovviamente, sono volatili con un grande istinto di cacciatori e sensi assai sviluppati.

Anche dal punto di vista tassonomico, queste due sottospecie di rapaci differiscono l’uno dall’altro. Mentre quelli diurni appartengono solitamente alle famiglie dei falconiformi e accipitriformi, gli uccelli notturni sono quasi sempre dell’ordine degli strigiformi.

Di seguito, vi aiuteremo a conoscere meglio queste due tipologie di rapaci, in modo da poter facilmente individuare differenze e somiglianze.

Rapaci diurni e notturni: caratteristiche condivise

Oltre all’aspetto fisico, ci sono caratteristiche essenziali che avvicinano rapaci diurni e notturni. In questo senso, non possiamo fare a meno di cominciare dal tipo di dieta. Essendo animali carnivori, risulta evidente che entrambi questi tipi di volatili si alimentano allo stesso modo.

Falco scruta il bosco dall'alto

In secondo luogo, i rapaci possono contare su una vista molto sviluppata, che favorisce le loro manovre di caccia. Senza dimenticare i loro forti artigli che permettono loro di bloccare la preda, mentre gli piombano addosso dall’alto. Poi, con il becco ad uncino, potranno facilmente smembrare la vittima e cibarsi della sua carne.

Questi elementi in comune sono il risultato di un processo genetico e adattativo chiamato “evoluzione convergente“. Cioè, diverse specie possono sviluppare le stesse caratteristiche fisiche o certe abitudini per garantire la propria sopravvivenza.

Due animali che in linea di principio sono totalmente diversi possono, al contrario, assomigliarsi l’un l’altro. Condividendo vari punti del loro processo evolutivo.

Aquila reale sulla sua preda

Pertanto, se guardate un’immagine di un’aquila ancestrale, per esempio, vedrete molte differenze in relazione ad un esemplare più moderno. Potrete anche verificare che alcune specie di uccelli, diverse  tra loro, come gufi e nibbi, oggi si somigliano moltissimo rispetto a 100-200 anni fa.

Differenze tra rapaci diurni e notturni

Le differenze morfologiche tra i rapaci diurni e notturni sono abbastanza evidenti e possono essere apprezzate con una semplice osservazione.

Gufo reale accanto a un albero

I rapaci notturni, come gufi e barbagianni, possiedono un corpo paffuto con un abbondante piumaggio. La testa è rotonda, con occhi sorprendentemente grandi; sono quasi sprovvisti di collo.

Possiedono tratti molto particolari ed è difficile confonderli con altri tipi di uccelli.

D’altra parte, i loro cugini diurni hanno un corpo più sottile e “aerodinamico”, con un piumaggio meno pesante e capacità di volo assai superiori, soprattutto per quanto riguarda i livelli di altezza che possono raggiungere e la velocità.

Aquila testa bianca mentre decolla

Hanno una piccola testa, occhi piccoli e un collo lungo. Le loro lunghe zampe terminano con artigli molti lunghi, che vengono usati come vere e proprie armi.

Specie di rapaci diurni e notturni

In tutto il mondo, le specie di rapaci diurni sono molto più abbondanti di quelle notturne. Per quanto riguarda l’Italia, tra Accipitriformi e Falconiformi, quelli più diffusi sono aquile reali, poiane, falchi pellegrini, astori, gheppi e capovaccai, un tipo di avvoltoio presente soprattutto in Puglia.

Sempre nel territorio italiano, comprese le isole, ci sono circa una decina di specie di Strigiformi (rapaci notturni) e comprendono civette, gufi, assioli, allocchi e barbagianni.

Se catalogare le specie di rapaci notturni è piuttosto semplice, è un compito complesso identificare tutte le specie di quelli diurni. Di seguito, riassumiamo brevemente i principali rappresentanti di entrambe le famiglie.

Specie di rapaci notturni

Le due principali specie di rapaci notturni sono già state citate in precedenza: gufi e barbagianni. In Italia, il barbagianni è l’unico rappresentante eccezionale della sua specie. Tuttavia, i gufi sono meglio rappresentati, al pari di civette e allocchi.

Barbagianni appoggiato su un ceppo

Le seguenti varietà sono quelle più popolari:

  • Gufo reale e Gufo Comune.
  • Barbagianni.
  • Allocco.
  • Civetta.
  • Assiolo.
  • Civetta capogrosso.
  • Gufo di palude.

Queste ultime due varietà sono comunque gufi, nonostante presentino une nomenclatura zoologica diversa.

Specie di rapaci diurni

Come abbiamo visto, in Italia esistono circa 10 specie di rapaci diurni, di cui 6 nidificanti.

Un avvoltoio riposa su una roccia

Successivamente, riassumiamo le specie più rappresentative di questi impressionanti uccelli:

  • Avvoltoi: avvoltoio nero, grifone, avvoltoio egiziano e gipeto.
  • Aquile: aquila reale, di Bonelli, imperiale iberica, biancone, falco pescatore, aquila minore.
  • Falchi: falco della Regina, falco pellegrino, lodolaio, primula, gheppio minore.
  • Nibbi: nibbio bruno e reale.
  • Poiane: poiana comune, codarossa, di Harris.
  • Accipitridae: sparvieri, astori, bianconi, albanelle.

Una curiosità interessante riguarda un rapace diurno poco noto, ma che che nel nostro paese detiene un singolare record. Il Gipeto (Gypaetus barbatus) è infatti l’uccello rapace più grande d’Italia. Vive prevalentemente sull’arco alpino, possiede un’apertura alare di circa 3 metri e pesa tra i 7 e gli 8 kg, in età adulta.

Un altro dato interessante riguarda l’avvoltoio capovaccaio, che grazie a un’importante campagna di protezione, sta tornando a diffondersi nel sud del nostro paese, in Puglia, Calabria e Sicilia.


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