Shock nel cane e nel gatto: sintomi e diagnosi

Uno degli eventi sistemici più temuti da un veterinario è lo shock. In questo articolo descriviamo i casi clinici più comuni tra gli animali di piccola taglia. 
Shock nel cane e nel gatto: sintomi e diagnosi
Érica Terrón González

Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Lo shock nel cane e nel gatto ingloba un insieme di sindromi caratterizzate dalla presenza di gravi sintomi clinici. Si tratta di una condizione potenzialmente mortale che si presenta quando le cellule non ricevono il sufficiente afflusso di sangue. È possibile notare alterazioni nello stato d’animo e nella frequenza cardiaca dell’animale, che presenta polso debole.

Uno scarso afflusso di sangue significa che le cellule e gli organi non ricevono ossigeno e nutrienti a sufficienza per lavorare in modo corretto.

Il trattamento dello shock ha come obiettivo evitare che i danni cellulari progrediscano e favorire la cura ottimizzando la perfusione dei tessuti. L’esito del trattamento è riscontrabile tramite il miglioramento della sintomatologia e la normalizzazione dei parametri precedentemente alterati.

Valutazione e diagnosi dello shock nel cane e nel gatto

Gli eventi che possono causare uno shock sistemico riducono:

  • La capacità del sangue di trasportare l’ossigeno alle cellule.
  • Il volume di sangue in circolo.
  • La quantità di sangue pompato dal cuore.
  • La capacità del sistema cardiovascolare di mantenere il giusto tono vasale.
Gatto nascosto sotto un tappeto.

Tipi di shock nel cane e nel gatto

Shock ipovolemico

Lo shock ipovolemico si produce quando il volume del flusso sanguigno diminuisce al punto da provocare una grave riduzione della perfusione dei tessuti. Il trattamento si basa sulla vasocostrizione per migliorare il ritorno venoso e ridistribuire il flusso sanguigno verso le aree essenziali.

L’effetto della compensazione vasocostrittiva è la perfusione di aree vitali (cuore ed encefalo, soprattutto), ma la privazione di altre come la milza.

Durante lo shock ipovolemico, molte cellule vanno incontro a ischemia, ovvero assenza di sangue arterioso. Queste cellule rilasciano mediatori dell’infiammazione, il che potrebbe causare ulteriori danni cellulari.

La vasocostrizione è una soluzione a breve termine per salvare la vita del paziente. È tuttavia necessario che il normale volume del sistema circolatorio si ristabilisca prima che avvenga una morte cellulare massiva e irreversibile.

Lo shock traumatico

In seguito a un trauma, lo shock in genere è la conseguenza di un’emorragia esterna o interna. In altre parole, può trattarsi di una forma diversa di shock ipovolemico.

Anche un esteso danno a carico dei tessuti può rendere l’attività venosa insufficiente e, di conseguenza, causare una sostanziale perdita di perfusione.

Oltre a ciò, il dolore può inibire la risposta vasocostrittiva, necessaria per risolvere il problema. Attivandosi la risposta infiammatoria, il sistema immunitario risponde aumentando l’afflusso di sangue. Perché? Perché ha bisogno di rinforzi per “salvare” le cellule danneggiate.

Shock ostruttivo, poco frequente nel cane e nel gatto

Una perfusione tessutale insufficiente può essere dovuta anche a un’ostruzione del flusso sanguigno dentro le vene. Per rientrare nella categoria di shock, deve causare un deficit globale della somministrazione di ossigeno ai tessuti. Affinché ciò avvenga, l’ostruzione deve interessare un vaso sanguigno prossimo al cuore.

Sebbene poco comune in medicina veterinaria, lo shock ostruttivo può presentarsi negli animali con tromboembolia polmonare o versamento pericardico. In poche parole, con circolazione polmonare o cardiaca compromessa.

Cane e gatto malati.

Lo shock nel cane e nel gatto di tipo cardiogeno

Se viene meno la funzione di pompaggio cardiaco, si produce uno shock cardiogeno. Le miocardiopatie ipertrofiche nel gatto ne sono un esempio.

Gli animali che soffrono di questo problema di salute presentano mucose pallide e polso debole a causa del malfunzionamento cardiaco.

Infine, lo shock distributivo

Questo shock è caratterizzato dalla perdita di tono vascolare, ovvero le vene non sono in grado di trasportare adeguatamente il sangue attraverso il corpo.

Si presenta un quadro clinico di vasodilatazione. Lo shock distributivo può essere di due tipi:

  • Settico: la sepsi è la risposta infiammatoria sistemica in presenza di una grave infezione causata da batteri, virus, parassiti, funghi o tossine.
  • Anafilattico: l’anafilassi/allergia è una risposta immunitaria esagerata a un allergene che il corpo riconosce come antigene. Si tratta di una reazione massiva di ipersensibilità.

Un quadro clinico grave

La comparsa di uno shock sistemico di qualsiasi tipo indica il peggioramento di una patologia. Qualsiasi disturbo minimamente grave, dunque, può scatenare questi sintomi.

È meglio essere preparati e conoscere le caratteristiche di ogni shock nel cane e nel gatto per individuarli in tempo; una volta diagnosticato, sarà possibile trattarlo al fine di ridurre al minimo i danni irreversibili.


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