Storia dell'uomo che piantò un bosco

Quale risultato può avere il gesto di piantare un albero ogni giorno? Jadav Payeng lo fa da quasi 40 anni. Vi raccontiamo la sua storia.
Storia dell'uomo che piantò un bosco
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Una singola persona può fare la differenza nella protezione dell’ambiente? Molte persone non credono che ciò sia possibile. Tuttavia, oggi vi raccontiamo una storia esemplare, quella di Jadav «Molai» Payeng, l’uomo che piantò un bosco.

Storia di Jadav Payeng, l’uomo che piantò un bosco

Quest’uomo ha iniziato a piantare un albero ogni giorno sull’isola di Majuli, un’isola che si trova in India su uno dei più grandi fiumi del mondo. In questo luogo, l’alta percentuale di erosioni ha prodotto un vero e proprio deserto che Jadav combatte dal 1979.

La storia di quest’uomo inizia quasi 40 anni fa, quando furono trovati diversi esemplari di rettili morti a causa di una grave siccità. Jadav, a soli 16 anni, cominciò ad interessarsi al problema e a cercare l’aiuto delle associazioni ambientaliste. Queste gli consigliarono di piantare delle piante di bambù, un compito a cui quest’uomo si è dedicato per decenni.

Uomo che piantò un bosco


La riserva creata dall’uomo che piantò un bosco

Negli ultimi decenni, la cosiddetta Molai Forest è cresciuta e ha persino raddoppiato l’area del famoso Central Park situato a New York. Vale la pena ricordare che questo famoso parco urbano ha una lunghezza di quattro chilometri e una larghezza di circa 800 metri, il che lo rende più grande di alcune piccole nazioni.

Quest’uomo non è dedicato solo a piantare un albero al giorno, ma anche ad annaffiarli quotidianamente e trasferire gli insetti per aumentare la biodiversità dell’area.

Le tigri hanno sterminato il suo bestiame, mentre gli elefanti hanno distrutto alcune delle sue costruzioni, ma questo eroe dell’ecologia non si è arreso nel suo sforzo di creare un autentico santuario per gli animali.

La creazione di una foresta da parte di quest’uomo non ha solo permesso il ritorno della fauna selvatica in questa enclave, ma è stata anche vitale affinché la terra non venga rasa al suolo dalle alluvioni. Infatti, gli alberi sono un’eccellente barriera contro l’erosione del terreno.

Semi per piante


Il gesto diventa virale

Purtroppo, per decenni la storia di quest’uomo è rimasta nota solo a livello locale, fino a quando un fotografo naturalista della zona lo ha intervistato. Da quel momento in poi, la storia di  Jadav «Molai» Payeng ha ispirato persone di tutto il pianeta, grazie anche al cortometraggio di cui è protagonista e in cui afferma che chiunque può cambiare il mondo.

È così che la storia dell’uomo che piantò un bosco ha raggiunto la fama internazionale. La fama ha portato al riconoscimento da parte del governo indiano. In questo modo, la sua azione si è trasformata in un’arma per esercitare pressione sulla protezione della fauna e della flora di determinate aree.

Tuttavia, la sua opera è minacciata sia dai tentativi di disboscamento che dal bracconaggio delle nuove specie che hanno trovato rifugio nel bosco di Jaday, l’uomo che è riuscito a fare la differenza per centinaia di animali in India. Riuscirà a proteggere questa oasi di pace dall’avidità umana? Speriamo vivamente di sì.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.