Uccello elefante: una specie estinta del Madagascar

Questa specie sparì definitivamente nel secolo XVII. Tuttavia, sono state trovate delle uova dalle quali è stato possibile ricavare il DNA della creatura. L'uccello elefante potrebbe tornare in vita con la clonazione.
Uccello elefante: una specie estinta del Madagascar

Ultimo aggiornamento: 08 febbraio, 2019

Non possedeva una proboscide né delle grandi orecchie, tuttavia, la sua stazza permise all’uccello elefante di ottenere questo nome.

Questo uccello era tipico della penisola del Madagascar, ma si estinse circa 300 anni fa a causa della caccia indiscriminata da parte dell’uomo.

Continuate a leggere per scoprire qualcosa di più sull’uccello elefante e la sua storia.

L’uccello elefante: un enorme pennuto che non volava

Immaginate uno struzzo…grande il doppio! L’aepyronis era un genere di uccello appartenente alla famiglia degli Aepyornithidae (uccelli elefante). Anche se non era in grado di volare, raggiungeva delle grandi velocità sulla terra ferma. Fino all’arrivo dell’uomo sull’isola, l’uccello elefante non aveva predatori.

Quando si estinse il moa gigante della Nuova Zelanda, questo uccello diventò quello di maggiori dimensioni ancora in vita. Tuttavia, nonostante la sua grandezza, non incuteva timore: era erbivoro.

Gli studiosi non sono riusciti a dare una spiegazione univoca dell’arrivo dell’uccello elefante in Madagascar. Comunque, esiste la teoria che i suoi predecessori rimasero su quest’isola quando essa si staccò dal continente africano, milioni di anni fa.

Altri sostengono che, all’inizio, degli uccelli in grado di volare fossero arrivati sull’isola, per poi cambiare il proprio aspetto negli anni, evolvendosi con caratteristiche più adatte alla terra ferma.

Un uccello di grandi dimensioni, simile allo struzzo, erbivoro e inoffensivo. Questo era l’uccello elefante. Si trattava di un animale che visse fino a 300 anni fa in Madagascar. Tuttavia, si estinse a causa della caccia indiscriminata da parte dell’uomo e della riduzione del suo habitat.

scheletro di uccello elefante

L’aspetto dell’uccello elefante

Tra le caratteristiche fisiche di questo uccello, ricordiamo:

  • Altezza: fino a 3 metri
  • Peso: più di 500 chili
  • Collo: allungato e a forma di ‘S’
  • Becco: a forma di arpione
  • Zampe: forti, adatte a sostenere bene il peso
  • Artigli: robusti
  • Piumaggio: ricordava gli spuntoni dell’istrice

Gli appartenenti a questa specie non erano in grado di volare, poiché sprovvisti di ali, come il casuario, il nandù e il kiwi.

L’uccello elefante potrà risorgere?

Il processo di estinzione di questo animale è iniziato circa 2300 anni fa, con l’arrivo dei primi uomini in Madagascar. Gli esseri umani cacciarono in massa l’aepyronis, per mangiare la sua carne e le sue uova.

Alla fine, questi animali cessarono del tutto di esistere nel XVII secolo a causa della deforestazione costante del loro habitat. In un modo o nell’altro, l’essere umano è stato in grado di distruggere questo animale.

uovo di uccello elefante

Da quel momento è possibile trovare solo delle uova fossilizzate di questa specie. Alcuni degli ultimi trovati hanno una circonferenza di circa un metro e un diametro di circa 43 cm. Per darvi un’idea il loro volume è 1600 volte superiore a quello di un uovo di gallina.

Per fortuna degli scienziati, ogni tanto una di queste uova è intatta. Grazie a una recente tecnica è possibile estrarre il DNA da esse.

È possibile clonare un uccello elefante?

Spesso l’uomo gioca con la vita e si ritrova a estinguere delle specie per poi cercare di farle tornare in vita. Tuttavia, le conseguenze possono essere difficili da calcolare.

Come è possibile riuscire a far tornare in vita un uccello estinto? Questo è fattibile attraverso un processo di clonazione, tramite una madre in affitto di una famiglia simile.

Nel caso di un uccello elefante, la madre sarebbe uno struzzo.

Stiamo arrivando a toccare con mano degli scenari che non si allontanano per nulla dalle idee fantascientifiche del film Jurassic Park, di Steven Spilberg. Nel caso dell’uccello elefante, ci auguriamo che mantenga le sue vecchie abitudini alimentari.


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